1552
Il 6 ottobre nasce a Macerata
1561-68
Studia nel collegio dei Gesuiti a Macerata
1568
Viene inviato dal padre a Roma a studiare Diritto
1571
Interrompe gli studi ed entra nel noviziato della Compagnia di Gesù
1572-77
Emette i primi voti; trascorre alcuni mesi in un collegio in Toscana (forse Firenze), quindi acquisisce una preparazione umanistica e scientifica al Collegio Romano
1577
Destinato alle missioni d'Oriente, si reca a Lisbona, dal cui porto ogni primavera partono navi per l'India. Attende sei mesi nel collegio di Coimbra, iniziando forse a studiare teologia
1578
Salpa il 24 marzo da Lisbona e giunge il 13 settembre a Goa
1579-82
Compie gli studi teologici; insegna lettere classiche ai ragazzi dei collegi di Goa e Cochin; viene ordinato sacerdote (1580); riceve l'ordine di recarsi a Macao per aiutare il p. Ruggeri nel tentativo di entrare in Cina. Il 7 agosto 1582 giunge a Macao
1583
In settembre entra in Cina con Ruggeri e fonda con lui la prima residenza di Zhaoqing
1584
Pubblica il primo Mappamondo cinese. Collabora con Ruggeri alla prima stesura in cinese del Catechismo
1588
Dopo alcuni tentativi falliti di aprire nuove residenze, Ruggeri è inviato a Roma per sollecitare una ambasciata dal Papa presso l'imperatore della Cina. Ricci rimane a Zhaoqing con il p. De Almeida
1589
Il nuovo viceré del Guangdong espelle i missionari da Zhaoqing. Dopo varie trattative, Ricci ottiene di essere inviato a Shaozhou, dove fonda la seconda residenza
1592
La residenza di Shaozhou è assalita da ladri. Ricci si sloga un piede permanentemente
1593
Inizia a scrivere il Catechismo in cinese
1594
Primo tentativo di raggiungere Pechino al seguito di un generale destinato in Corea. Giunto a Nanchino, deve tornare indietro
1595
Si ferma a Nanchang, dove fonda la terza residenza e pubblica la prima opera in cinese: il trattato sull'amicizia
1597
È nominato superiore della missione cinese
1598
Al seguito del ministro dei riti Wang Chung Ming raggiunge Pechino, che decide tuttavia di lasciare a causa della guerra di Corea
1599
Si stabilisce a Nanchino e vi fonda la quarta residenza missionaria
1600
In maggio parte di nuovo per Pechino, ma è arrestato sul cammino dal potente eunuco Ma Tang, che lo trattiene nella fortezza di Tientsin fino al gennaio
1601.24.gen
In forza di un decreto imperiale, viene accolto nella Città Proibita come ambasciatore d'Europa. Vivrà a Pechino fino alla morte sostenuto dall'imperatore e a spese del pubblico erario
1602
Ristampa in terza edizione il Mappamondo cinese
1603
Stampa il Catechismo o Vera Spiegazione del Signore del Cielo
1605
Pubblica il Sommario della dottrina cristiana e le Venticinque sentenze morali
1607
Pubblica la traduzione dei primi sei libri della Geometria di Euclide, in collaborazione con l'amico Xu Guangqi
1608
Stampa i Dieci paradossi o Dieci capitoli di un uomo strano; nello stesso anno inizia la redazione della sua opera storica, Della Entrata della Compagnia di Giesù e Christianità nella Cina
1610
11 maggio, muore a Pechino dopo una breve malattia. Alla morte di Matteo Ricci, l'Impertore Wanli, oltre a proclamare una giornata di lutto nazionale, per la prima volta nella storia della Cina, concesse che uno straniero venisse sepolto nel terreno imperiale. La tomba del gesuita maceratese si trova oggi all'interno del Cimitero di Zhalan, presso il Collegio Amministrativo di Pechino (Beijing Administrative College), situato nei pressi del Tempio delle Cinque Pagode, alla periferia nord-ovest della città
1610
Morte di Ricci. Subito dopo inizia una discussione su due (traduzione di Deus e morale confuciana) dei tre temi centrali della questione dei riti all'interno della Compagnia.
1632
Entrano in Cina i domenicani e, poco dopo, i francescani, che iniziano ad opporsi ai gesuiti e alla politica ricciana dei riti cinesi.
1645
Innocenzo X condanna i riti cinesi.
1656
Su pressione dei gesuiti, Alessandro VII modifica il decreto precedente rendendolo non cogente.
1692
L'imperatore Kangxi concede un permesso di libera pratica del cristianesimo, inteso come culto privato dei missionari e dei convertiti, ma subordinato all'ortodossia confuciana.
1693
L'amministratore apostolico del Fujian, Mons. Maigrot, condanna i riti cinesi.
1704
Il tribunale dell'Inquisizione condanna i riti cinesi e Clemente XI conferma il decreto di Innocenzo X.
1705-1706
Serie di incontri della delegazione papale, guidata dal card. Maillard de Tournon, con l'imperatore Kangxi
1706
L'imp. Kangxi dispone che i missionari possano restare in Cina soltanto se autorizzati da uno speciale permesso (piao), al fine di ribadire il primato dell'imperatore nella questione dei riti.
1715
Solenne costituzione di Clemente XI (Ex illa die), che proibisce ai cattolici cinesi di praticare i riti, sconfessando l'opera di Matteo Ricci e dei gesuiti.
1720-21
Missione in Cina del legato Carlo Antonio Mezzabarba, patriarca di Alessandria.
1724
L'imperatore Chunxi espelle i missionari dalla Cina.
1735
Clemente XII condanna la pubblicazione, da parte del vescovo di Pechino, degli "otto permessi" segreti concessi dal Mezzabarba e ribadisce la condanna dei riti cinesi.
1742
Benedetto XIV, nella bolla Ex quo singolari, ricostruisce la storia dei riti cinesi e li condanna di nuovo, ordinando espressamente l'osservanza delle costituzioni e dei decreti precedenti e proibendo persino di parlare dell'argomento. Ma ormai la porta della Cina è chiusa, non soltanto alla Chiesa di Roma, ma anche al "grande Occidente" che essa rappresenta.
1939
Pio XII, su proposta di Propaganda Fide, riapre la questione e dichiara praticabili, in certe condizioni, i riti cinesi.
Tratto da:
Filippo Mignini, Matteo Ricci un modello di evangelizzatore: amico della Cina e portatore del Vangelo, in Corso per studenti di teologia, Matteo Ricci, dialogo tra Cina ed Occidente, Roma 9-12 luglio 2007, Mediagraf SpA, Noventa Padovana 2008, pp. 60-111 .